Gli untori

guttuso mano del Crocifisso

Renato Guttuso – Mano del Crocifisso 1965

Passano, toccano, vivono
ridono, innocenti e pericolosi.
Ti salutano, sputacchiano
ti abbracciano e ti donano
nuovo Dna e antiche paure
o l’occasione per rinascere
ad abitudini consolidate
alla tua noia.

Ma allora parlami fratello
mutami fratello e rinnovami.
Anche se a volte
non potrò raccontarlo

forse sarò più forte
forse sarò più umano
forse solo più cattivo
oppure diventerò roccia

perché così dura il mondo
perché così resiste la specie
così è da sempre l’evoluzione.
I forti restano, gli altri muoiono.
E gli untori?
Ah, quelli sono immortali.

*

Con questo testo ho voluto ironicamente puntare il dito su coloro (untori) che ignorando le più elementari precauzioni, mettono a rischio la salute degli altri.

Eppure il testo e anche l’immagine sono stati travisati,  stravolti e ripubblicati senza Tag che ne esplicavano le motivazioni (satira),  da una lettrice di cui non faccio il nome, al punto di vedere in esso,  addirittura l’elogio alla selezione naturale…Mah!

Quindi credo sia utile ricordare che l’ironia altro non è che la “dissimulazione del proprio pensiero o della verità, affermando il contrario o parzialmente nascondendolo, costituendo anche una figura retorica. E anche che la satira “è uno dei tanti toni della scrittura umoristica-immaginativa, e permette di esprimere con ironia, sarcasmo o cattiveria, giudizi proibitivi, critici o morali”.

 

15 risposte a "Gli untori"

  1. Ho subito notato che hai aggiunto al post un capoverso per spiegare il senso della satira; ogni volta che ci si affaccia sul palcoscenico pubblico diventa obbligatorio spiegare qualcosa a qualcuno. Questo è il motivo per cui mi sono abbondantemente defilato, per esaurimento. Come posso comunicare con te in privato? Ho una mail se vuoi…

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  2. Non apprezzo la tesi della selezione naturale. I deboli vanno difesi. E non abbandonati e lasciati morire.
    Che umanità è questa?
    Anche il Cristo di Guttuso è morto.
    La storia racconta che non si è trattato di selezione naturale.
    Il chiodo conficcato neppure.
    Questo è quanto.
    Spero ancora di aver capito male, Elisa.

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    1. Anche io spero non sia cosi, Vincenza, anche se dubito che vi sia l’ intervento umano in questa calamità, con sperimentazioni più o meno in buona fede…grazie per la tua presenza, e per avere apprezzato la mia satira. A presto e buona giornata.

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    2. A prima vista mi era sfuggito il disappunto del tuo commento. Eppure credevo che fosse evidente l’ironia della strofa:
      “Ma allora parlami fratello
      mutami fratello e rinnovami.
      Anche se a volte
      non potrò raccontarlo”…

      Credo sia inutile ricordare che l’ironia altro non è che la “dissimulazione del proprio pensiero o della verità, affermando il contrario o parzialmente nascondendolo e costituendo anche una figura retorica.
      mentre nelle strofe
      “I forti restano, gli altri muoiono.
      E gli untori?
      Ah, quelli sono immortali.”

      si evidenzia la satira che è uno dei tanti toni della scrittura umoristica-immaginativa, e permette di esprimere con ironia, sarcasmo o cattiveria, giudizi proibitivi, critici o morali.

      Spero di avere chiarito i tuoi dubbi, Vincenza, buona giornata e un caro saluto.

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  3. In questo periodo specie in Italia, se ne sentono di tutti i colori…Gli untori, pazzi scriteriati a cui non importa fare ammalare gli altri non prendono consigli, anzi gioiscono nel trasgredire qualsiasi regola. La vittima domani non potrà mai dire la sua o reclamare di essere stato eliminata. Buona serata Elisa!

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      1. per selezione naturale intendevo confermare quanto hai detto, che sopravvivono gli esseri più forti; sulla nascita del coronavirus non ho elementi sufficienti per sostenerlo, ma qualche dubbio ce l’ho anche io

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