Ricordare la luce

ebrei

Cinque dita soltanto si aprirono in un mondo in ginocchio
distogliendo gli occhi dalla pena
salvando con un rifiuto.
E gli altri?
E oggi?
E quando morirà ogni testimone?
Se a destra una mano scelse
il lavoro, vita, ARBEIT MACHT FREI
a sinistra morirono gli altri.

Sui passi della paura
tozzi di pane gettati dalle finestre:
compassione ai cani
e mai furono trasformati in mille pani e mille pesci.
Lo sapevano gli ideologi, i medici e gli psicologi
come si uccide un uomo.
– Presto andrete a casa, nudi, così siete nati –
basta togliere la colla messa in abbondanza:
sotto la pelle, fame
l’involucro si rompe, è piastrella sgretolata
e un numero messo lì tatuato
ché non succeda di scordarlo.

Il numero è tranquillo, giace su una pagina rossa
è nero, magro di vita, tace;
gioca sporco e vince la paura, perde ai punti la dignità
ogni fraternità svanisce
tra l’odore di fumo e lo spettro del sapone
vibrante è solo la fame.
Milioni, uomini sparsi, miti e zitti: dal male cosa si impara?
Forse a stare uniti, gridare insieme e ricordare
ma ai figli di ieri, a quelli di oggi, Tommaso insegna:
impareranno a credere, quelli di domani?

Oh, l’umanità è famiglia
dentro germoglia il bene ma anche il male.
Nei libri è semplice: i buoni da una parte
dall’altra i cattivi, ma il cieco vede doppio.
Non ci sia permesso dimenticare
l’inverno o la primavera.
che nessuno dorma perché ogni luce,
ogni piccola stella
si specchia soltanto nella fissità dell’acqua…

***

Brividi mi hanno percorsa ascoltando i racconti di coloro che hanno vissuto questa immane tragedia. La mia poesia, vuole essere un piccolo omaggio a tutte quelle anime innocenti!

8 risposte a "Ricordare la luce"

  1. Poesia grandissima, cruda di verità… il tributo più grande che si possa fare è proprio La Memoria.

    Al di là del dolore, delle umiliazioni, del bene e del male, sento la voce della Speranza tra queste tue righe… una voce capace di sollevarsi al di sopra di tutte le atrocità, una luce che qui hai acceso Tu.

    Grazie, cara Elisa.

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    1. Ho letto alcune storie vissute dai sopravvissuti e ascoltato dal vivo quelle dei miei genitori. Quello che mi ha colpito è che il male si è sviluppato senza unire nella rivolta gli stessi protagonisti…Come sta avvenendo ora nell’esodo dalla Siria e dai paesi africani…Buon fine settimana Chandra e a presto.

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